Cosa parla della cosa
Il primo a scrivere della Camera a Bolle fu ovviamente il suo inventore, dato che per i primi anni lo strumento non poteva prescindere da lui: Donald A. Glaser, Progress report on the development of the bubble chamber, in «Nuovo Cimento», 1954, Vol. 11.
Un documento importante è presente nell'archivio digitale della "CaliSphere University of California": Donald A. Glaser Papers. Series 5: Bubble Chamber (Ann Arbor); Subseries 5: Miscellaneous material; Berkeley Box 1, Folder 8. Bubble Chamber: Geneva exhibit. Si tratta di una raccolta di appunti e lettere che programmavano un'esposizione sulla Camera a Bolle, prima all'EXPO di Bruxelles, e poi alla conferenza "Atoms for peace" di Ginevra, entrambi del 1958. Sono interessanti poiché forniscono, se ricercata, una spiegazione pensata per un pubblico.
Sempre nel 1958, Glaser scrive un capitolo riguardo al suo strumento in: E. Creutz, Nuclear Instrumentation II / Instrumentelle Hilfsmittel der Kernphysik II, Heidelberg : Springer-Verlag, 1958
Infine, un'opera curiosa: Lillian Morrison , Overheard in a Bubble Chamber and Other Science Poems, New York City: William Morrow, 1981, una raccolta di poesie e dipinti (questi ultimi di Eyre de Lanux) riguardante le scienze: l'autrice aveva fatto studi scientifici prima di dedicarsi alla poesia.
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